In questo articolo ti voglio aiutare a scegliere la tipologia di lubrorefrigerante più idonea ad aumentare la qualità del tuo lavoro
TI SEI MAI CHIESTO SE IL TUO È UN AMBIENTE DI LAVORO SANO?
(DA QUESTA RISPOSTA PUÒ DIPENDERE IL SUCCESSO DELLA TUA AZIENDA)
Trascorriamo un gran numero di ore settimanali al lavoro, circa un terzo del nostro tempo.
Per questo motivo è fondamentale CREARE UN AMBIENTE DI LAVORO SANO.
Questo è importante sia per il benessere dei lavoratori e, di conseguenza, anche per la loro produttività.
Vorrei sottolineare a tal proposito che, spesso, la qualità della produttività dei lavoratori costituisce il fattore determinante per il successo di un’impresa.
Ogni azienda ha una propria cultura che si basa su principi e valori propri definiti e condivisi a tutti i livelli, per dare vita ad un meccanismo di coinvolgimento e unione.
Il lavoro soddisfa il nostro bisogno di appartenenza e ci dà un senso di identità.
È bello sentir descrivere dai propri dipendenti in modo orgoglioso la propria attività lavorativa e vedere il modo di comportarsi come se l’azienda fosse loro.
LA NOSTRA SODDISFAZIONE PROFESSIONALE SI RIVERSA SULLE NOSTRE VITE PERSONALI.
Viceversa, un ambiente di lavoro negativo può portare ad avere prestazioni lavorative mediocri, conflitti tra colleghi, stress ed infelicità.
I 3 MOTIVI SPIEGATI DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ PER CUI È NECESSARIO CREARE UN AMBIENTE LAVORATIVO SANO
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è doveroso creare un ambiente di lavoro sano per tre motivi:
- Perché è giusto. In termini di ETICA AZIENDALE è indispensabile che i lavoratori si sentano a loro agio sul posto di lavoro. Oggi i DIRITTI UMANI rappresentano un pilastro della nostra società. Qualsiasi ambito nel quale gli esseri umani si relazionano tra loro deve rispettare tali diritti, soprattutto se entra in gioco la dimensione economica.
- Perché è una decisione intelligente. una realtà imprenditoriale positiva, composta da persone soddisfatte di alzarsi ogni mattina e recarsi nel luogo di lavoro, è in grado di resistere ai cambiamenti dell’ambiente esterno e di adattarsi, incrementando l’efficacia e l’efficienza della produttività.
- Perché è legale. Questo punto è collegato con il primo, poiché i diritti umani non sono solo un concetto morale ed etico ma sono diventati leggi basilari. Rispettare l’operatore e creare un ambiente di lavoro sereno vuol dire agire nella legalità.
RENDERE UN POSTO DI LAVORO PIÙ ECOLOGICO, PULITO E SANO NON È DIFFICILE …
… bisogna saper scegliere la tipologia di lubrorefrigerante!
La qualità dell’aria che respiriamo ha un impatto sulla nostra salute!

A COSA SERVONO I LUBROREFRIGERANTI? TI RIASSUMO LE 3 FUNZIONI PRINCIPALI
Le 3 funzioni fondamentali dei lubrorefrigeranti sono:
- Raffreddare e mantenere costante la temperatura per ridurre al minimo le dilatazioni termiche macchina / pezzo.
- Lubrificare per ridurre l’attrito in modo da avere meno usura degli utensili e risparmio di energia.
- Detergere la macchina e il pezzo favorendo l’evacuazione del truciolo.
I fluidi lubrorefrigeranti si suddividono in 2 gruppi:
- Oli emulsionabili – Solubili in acqua (water based oil): Composti da basi minerali o vegetali con l’aggiunta di additivi di lubrificazione, emulgatori, inibitori di corrosione, tamponanti di pH, conservanti, antischiuma, passivatori metallici, etc. Il formulato di tali prodotti può essere composto da 30 elementi.
- Oli interi – Non solubili in acqua (Straight oil): composti da basi minerali o vegetali con l’aggiunta di specifici additivi di lubrificazione per le lavorazioni meccaniche. Il formulato di tali prodotti può essere composto al massimo da 10 elementi.
L’IMPORTANZA DI CONTENERE I RISCHI PER LA SALUTE DEGLI OPERATORI A CONTATTO CON I LUBROREFRIGERANTI DIVENTA ANNO DOPO ANNO SEMPRE PIÙ UNA CONSAPEVOLEZZA …
Con il passare degli anni il contenimento dei rischi per la salute degli operatori esposti ai lubrorefrigeranti è stato perseguito attraverso una progressiva e sempre più spinta raffinazione della loro base minerale (distillato PETROLIFERO).
… FINO AL MOMENTO IN CUI ARRIVA LA VERA SVOLTA!
Sai quando c’è stato un vero e proprio salto scientifico e tecnologico dal punto di vista igienico-sanitario ed ecologico?
Qualche decennio fa con l’introduzione dei fluidi lubrorefrigeranti con basi derivanti da fonti vegetali.
Dopo anni di sperimentazione in laboratorio e prove nell’ambito lavorativo si sono formulati lubrorefrigeranti con base vegetale con tecnologie e capacità lubrificanti/refrigeranti superiori ai fluidi con basi minerali derivanti dal petrolio.
QUAL È LA SCELTA MIGLIORE PER AVERE UN AMBIENTE SANO PER IL BENESSERE DEGLI OPERATORI?
Oggi i Responsabili di Produzione possono scegliere tra:
- fluidi lubrorefrigeranti a base minerale idrocarburica
- fluidi lubrorefrigeranti a base estere vegetale
L’INAIL ha pubblicato due documenti dedotti dagli atti del sesto congresso dei professionisti Contarp (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione) inerenti i rischi e le misure di prevenzione dei fluidi lubrorefrigeranti al cui interno vi sono queste informazioni:
- Qualora i particolari in lavorazione vengono lavorati senza adeguati DPI o sia necessario lavare l’utensile, si può instaurare un esposizione cutanea diretta con l’olio. Tuttavia, esistono altre cause di esposizione cutanea, quali le nebbie d’olio aerodisperse prodotte dalla velocità con cui si lavora il pezzo ed alla liquefazione di vapori causati dalle alte temperature.
 
- La maggiore fonte di problemi è rappresentata dagli effetti cutanei di origine chimica e microbiologica e dal rischio cancerogeno mutageno da IPA (idrocarburi policiclici aromatici) presenti negli oli a base minerale idrocarburica sia nei formulati idrosolubili che non solubili.
- Gli IPA sono presenti negli oli di derivazione minerale anche se raffinati al solvente e tendono ad aumentare durante l’utilizzo per effetto dello stress termico generato durante la lavorazione meccanica
Lo studio di P. Apostoli [et al.] ha evidenziato accanto all’incremento degli IPA (Tabella A) anche un incremento del potere mutageno degli oli con il progredire del loro impiego/invecchiamento
| Tabella AConcentrazione di IPA in un olio lubrorefrigerante nuovo e dopo 3, 6, 9 mesi di utilizzoValori espressi in ng/g | ||||
| Nuovo | 3 mesi | 6 mesi | 9 mesi | |
| Fenantrene | 2,5 | 11,2 | 64,5 | 370,0 | 
| Antracene | 0,6 | 3,1 | 19,5 | 141,0 | 
| Fluorantene | 5,1 | 6,9 | 32,0 | 49,9 | 
| Pirene | 21,8 | 35,9 | 101,8 | 120,1 | 
| Benzo-a-antracene | 2,9 | 7,0 | 32,9 | 26,8 | 
| Crisene + trifenilene | 2,5 | 1,4 | 25,9 | 21,7 | 
| Benzo-e-pirene | 3,1 | 6,8 | 40,7 | 80,2 | 
| Benzo-a-pirene | 2,7 | 5,9 | 52,5 | 48,3 | 
| Perilene | 3,6 | 6,2 | 42,0 | 56,7 | 
| Totale | 45,0 | 84,5 | 411,8 | 914,7 | 
ATTENZIONE:
In un periodo di 9 mesi di utilizzo del lubrorefrigerante
il valore di Concentrazione di IPA è variato
da 45 ng/g a 914,7 ng/g
con un incremento del 1933%
cioè oltre 20 volte il valore iniziale !!!
L’ESPOSIZIONE AD OLII LUBROREFRIGERANTI MINERALI PUÒ CAUSARE CONSEGUENZE ANCHE MOLTO GRAVI.
È IMPORTANTE CONOSCERE PER PREVENIRE
Dermatiti, acne, asma, bronchiti croniche, irritazioni acute delle vie respiratorie e diversi tipi di cancro sono stati associati con l’esposizione prolungata ad olii lubrorefrigeranti minerali. La gravità della malattia è relazionata a diversi fattori:
- il tipo di fluido
- contatto prolungato
- la mancanza dell’uso di Dispositivi di Protezione Individuali (DPI)
- scarsa igiene personale
- uso di concentrazioni superiori a quelle raccomandate
- elevata alcalinità che rimuove i grassi della pelle
- il grado di contaminazione
- la durata e il livello dell’esposizione
- etc

5 IMPORTANTI MOTIVI PER PREFERIRE I FLUIDI LUBROREFRIGERANTI A BASE ESTERE VEGETALE
1 Altissima tollerabilità igienico-sanitaria e totale atossicità vista l’assenza di IPA di origine idrocarburica e quindi del limite di esposizione (valore TLV nullo a fronte di un valore di 5 mg/mc attualmente in vigore per gli oli minerali).
2 Ottimo potere lubrificante : al contrario di quanto si verifica nell’olio minerale, le molecole dell’olio hanno una struttura polare e si dispongono sulla superficie del pezzo in lavorazione come dei piccoli magneti, dando così origine ad una pellicola lubrificante compatta e resistente che, nel contatto con pezzo e utensile, garantisce notevoli vantaggi:
- riduzione costi acquisto utensili
- riduzione tempi sostituzione utensili
- notevole capacità di assorbimento della pressione
- migliore qualità superficiale dei pezzi lavorati
3 Elevati valori del punto di infiammabilità con minore formazione di fumo e ridotto rischio incendio
4 Alto indice di viscosità intrinseco da cui scaturisce un elevata stabilità della lubrificazione in funzione della temperatura
5 Biodegradabilità >90% in quanto prodotto da materie prime di origine non idrocarburica
TI RACCONTO COSA È SUCCESSO AD UN MIO CLIENTE:
TUTTO EBBE INIZIO CON UN OPERATORE CON UNA PREOCCUPANTE DERMATITE E ALLA FINE …
… ABBIAMO RAGGIUNTO 5 IMPORTANTI OBIETTIVI!
Il benessere degli operatori è importante e te lo faccio capire con un aneddoto che mi è successo:
L’anno scorso ho ricevuto una telefonata da un potenziale cliente di Lumezzane, zona nord di Brescia, che mi ha chiesto se potevo passare presso la sua impresa perché un loro operatore attrezzista presentava da parecchio tempo una fastidiosa dermatite soprattutto sugli arti superiori
L’azienda è una realtà produttiva che effettua lavorazioni meccaniche di precisione per la produzione di componenti di minuteria tramite torni a controllo numerico
Il dipendente aveva fatto diverse visite dermatologiche; gli specialisti gli avevano prescritto farmaci e pomate senza riuscire a risolvere definitivamente il problema.
L’imprenditore aveva provato a cambiare anche il fluido lubrorefrigerante senza successo.
Per analizzare la causa del problema gli chiesi di poter avere le schede di sicurezza dei due prodotti lubrorefrigeranti utilizzati in produzione. Da questi documenti capii che il fornitore gli aveva proposto due alternative di fluido lubrorefrigerante minerale a base petrolifera.
Il rischio per l’imprenditore era la possibilità che il suo dipendente, un attrezzista qualificato con vent’anni di formazione si licenziasse per iniziare una nuova esperienza lavorativa
Gli proposi di testare un nuovo fluido a base estere vegetale sulle tre macchine gestite dal suo dipendente.
Il responsabile degli acquisti valutò l’offerta economica e cercò di capire come potesse sostenere dei costi produttivi maggiorati del 40% per l’acquisizione del nuovo fluido lubrorefrigerante.
Gli proposi di fare un mese di prova e valutare non solo i costi ma soprattutto i benefici economici a livello di riduzione usura utensili, tempo per sostituzione degli stessi e finitura superficiale dei pezzi lavorati.
Accettò e dopo un mese di lavorazione abbiamo raggiunto i seguenti obiettivi:
- il dipendente ha risolto il problema di dermatite
- solo il risparmio di acquisto degli utensili copriva i maggiori costi del lubrorefrigerante
- minore nebulizzazione nel reparto
- migliore finitura dei pezzi lavorati
- migliore ambiente di lavoro
Anche questa volta vale il proverbio “chi più spende meno spende”
SEI IN GRADO DI VALUTARE CORRETTAMENTE L’IMPATTO ECOLOGICO ED ECONOMICO DI UN CAMBIO DI TIPOLOGIA DI LUBROREFRIGERANTE?
SE LA RISPOSTA È “NON NE SONO SICURO” SEGUI IL MIO CONSIGLIO:
Richiedi una consulenza per:
Conoscere ed imparare a GESTIRE IL TUO SISTEMA LUBROREFRIGERANTE
→ dalla scelta della tipologia del fluido lubrorefrigerante più idoneo alle tue lavorazioni meccaniche,
→ alla gestione dell’impianto di filtrazione e depurazione,
→ alla valutazione dell’impianto di aspirazione e di diluizione degli inquinanti aerodispersi,
→ alla tipologia di ventilazione migliore.
Questo ti eviterà la maggior parte delle problematiche che incidono economicamente sulla tua azienda e sulla salute e il benessere degli operatori.
 
															

 
															












